Atlantide
Atlantide. Tra i molti miti che circolano nella storia del mondo, quello di Atlantide è forse uno dei più interessanti, avvolto da una nube di mistero che si cerca di dissipare.LEGGI TUTTO Nell’immaginario collettivo è un’isola sede di un’evoluta civiltà padrona di un grande impero marittimo e poi improvvisamente scomparsa. Le uniche fonti antiche che abbiamo ci vengono dal filosofo greco Platone(IV secolo) che menziona la favolosa isola nei dialoghi del Timeo e Crizia. Situata oltre le Colonne d’Ercole(stretto di Gibilterra), Atlantide era più grande dell’Asia e della Libia. Abitata da un popolo guerriero, secondo il mito di Platone aveva tentato di invadere l’Europa e l’Asia. Si era confrontata persino contro Atene finendo sconfitta. Tempo dopo si inabissò nel mare per opera di Poseidone. Questo riferisce Platone: “ In tempi successivi, però essendosi verificati terribili terremoti e diluvi, nel corso di un giorno e di una notte, tutto il complesso dei vostri guerrieri di colpo sprofondò sotto terra, e l’Isola di Atlantide, allo stesso modo sommersa dal mare, scomparve.”(Timeo) Il filosofo ci descrive come l’isola fosse governata da dieci re, figli del dio Poseidone e dell’umana Clito. Il dio aveva recinto la collina dove ella viveva, alternando tre zone di mare e di terra in cerchi concentrici di diversa ampiezza così da impedire ogni possibile accesso. Una civiltà retta da una monarchia ricca e potente con porti, palazzi reali, templi, un maestoso santuario dedicato al dio del mare e a Clito, adorno d’argento, oro, avorio e dal leggendario oricalco. Per generazioni l’isola fu retta da un governo virtuoso, in seguito gli atlantidei caddero preda della bramosia e dal potere attirando su di sé l’ira di Zeus che assieme agli dei decretò la fine di questo impero consegnandolo agli abissi. In Platone il mito ha una funzione didattico-espositiva per comunicare in maniera più accessibile le proprie dottrine formulando una teoria verosimile. Difficile comprendere dove finisca il mito e cominci la filosofia. Ma perché questa parentesi? Atlantide è un mito come tanti. Non poche solo le isole perdute come Avalon o città favolose come Xanadu o Shangri-la che hanno ispirato opere d’ogni genere dal cinema alla letteratura. Tra queste ricordiamo il romanzo di Jules verne Ventimila leghe sotto i mari(1870),in cui il capitano Nemo visiterà le rovine sommerse di Atlantide in compagnia del professor Aronnax muniti di scafandri. Molti autori fantasy costruiscono una propria mitologia che include riferimenti a favolosi imperi distrutti da terribili cataclismi o dalla decadenza del suo popolo. Procediamo con ordine. R.E.Howard fu tra i primi autori pulp fiction assieme C.A.Smith a far riferimento al continente perduto. Nel ciclo di Kull di Valusia, Howard ci presenta un re guerriero nato nell’Atlantide del pre-Cataclisma, nel 100.000 A.C precedente all’era hyboriana in cui si svolgono le vicende di Conan il Barbaro. Kull precede la figura del barbaro hyboriano. L’esule di Atlantide fa la sua apparizione nel 1929 su “Weird Tales” in Shadown Kingdom, ma non ebbe la fortuna che in seguito incontrò il cimmero, uno dei personaggi che diede incredibile fama ad Howard. L’atlantideo è un esule, cacciato da un’Atlantide dominata da tribù barbare. L’Atlantide di Howard infatti non è la raffinata civiltà che ci descrive Platone, bensì una civiltà fortemente guerriera. Kull è un barbaro della Valle della Tigre, è stato schiavo, fuorilegge, guardia del copro di re Borna di Valusia prima della sua ribellione. La barbarie è una costante di Howard che trova il suo apice nelle storie di Conan. Nei prossimi articoli affronteremo questo argomento. E Kull siede inquieto sul trono di Valusia, disprezzato perché proveniente da una terra incivile e perché è un usurpatore del trono. Deve confrontarsi presto tra le congiure di corte e cupe stregonerie. E Conan altro non è che discendente degli esuli atlantidei, sfuggiti al destino nefasto dell’isola. The Phoenix on the Sword (1932), la prima storia di Conan si basa su una storia con protagonista Kull che non ebbe molto successo. Come in Platone, Howard parla ”degli oceani che inghiottirono e le sue fulgide città” e dei molti regni che nacquero dopo. E nel nuovo mondo sorto dopo il Cataclisma si fece strada Conan che sarebbe diventato re di uno dei più potenti imperi del suo mondo, Aquilonia. Da grande esperto di miti, Tolkien non aveva ignorato il mito di Atlantide nel suo universo. L’isola di Númenór fu un dono fatta dai Valar(gli dei) agli uomini che durante la prima età avevano combattuto Morgoth, l’antico padrone di Sauron. Si trovava a ovest della Terra di Mezzo nel Grande Mare. Essa aveva la forma di una stella a cinque punte ed era divisa in cinque regioni a sé stanti, dominata nell’entroterra dalla montagna sacra del Menetelma con una valle alle sue pendici dove erano sepolti i sovrani númenóreani. L’isola aveva ottenuto ricchezza, sapienza e gloria, era governata da sovrani discendenti di Elros, fratello di Elrond di Gran Burrone, figli di Eärendil. A lungo i númenóreani avevano osservato le terre immortali, di Eressëa invidiando l’immortalità del reame beato. I Valar li avevano ricompensati con una lunga vita e tale ricompensa fu la loro tentazione. La loro lunga esistenza li portò a diventare possessivi delle loro opere e crebbe in loro il desiderio di avere più tempo per i loro godimenti. E per questo i Valar imposero loro il Divieto di non far vela verso le Terre immortali. Durante i giorni dell’Orgoglio e della Gloria continuò il risentimento per il Divieto, essi diedero peso alla ricchezza piuttosto che alla che la beatitudine. Realizzarono grandi opere, svilupparono un culto dei morti come oggetti d’arte sulle tombe. Nel frattempo la loro potenza crebbe, fondarono colonie nella Terra di mezzo da cui ricavare ricchezze e riscuotere tasse. E col tempo trasportarono merci al di là del mare. In questi anni Sauron fece la sua mossa. Allora Sauron aveva un aspetto gradevole che usava per ingannare uomini ed elfi. Sconfitto dall’usurpatore, Ar-Pharazon, Sauron venne portato a Númenór come prigioniero. Ma lì grazie alla sua astuzia, come il dio norreno Loki, riuscì a ingannare il re e divenne il suo consigliere. Accrebbe l’odio dei númenóreani verso il Divieto dei Valar che impedivano agli uomini di avere la vita eterna. Nacque una religione basata sull’Oscurità e Sauron fondò un tempio. In tarda età il re cedette alle parole di Sauron e armando una flotta salpò per l’Occidente infrangendo il Divieto per togliere agli dei “la vita che non ha fine”. Simile follia scatenò la collera dei Valar. “… e un grande abisso si spalancò nel mare tra Númenór e le Terre Imperiture, e le acque vi si precipitarono, e il frastuono e il fumo delle cateratte salì al cielo, e il mondo fu scosso.”(J.r.r.Tolkien, Il Silmarillion). Nel frattempo Sauron seduto nel suo nero seggio al centro del tempio rise di fronte alla distruzione della Terra del Dono e continuò a ridere mentre anch’egli precipitava negli abissi. Ma egli non era di carne mortale e il suo spirito risorse dalle profondità del mare e tornò a Mordor, dove riprese il suo Anello e costruì una nuova forma. L’Occhio. Elendil, con i figli Isildur, Anàrion e alcuni superstiti fece vela verso la Terra di mezzo e ivi fondò i regni in esilio di Gondor e Arnor ed ebbe così inizio la stirpe dei Dunedain. E sebbene avessero trovato una nuova casa i superstiti si struggevano, sentendosi esuli, caduti, e gran parte delle conoscenze della Terra del Dono andarono perdute. Qui termina l’articolo, prossimamente torneremo a parlare di Atlantide in M.Moorcock e G.r.r.Martin. Spero vi sia piaciuto. Se volete approfondire ecco alcuni consigli di lettura:Atlantide nel fantasy
L’Atlantide di R.E.Howard
Tolkien: Númenór
La caduta di un regno
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Martina
Mi ha sempre incuriosita il mito di Atlantide e quando riesci a trovare dei racconti che la integrano in modo coerente sono sempre contenta! Non ricordavo fosse citata anche da Platone, una bellissima scoperta! Grazie per questo approfondimenti!
I maestri del fantasy
Ti ringrazio. E’ uno dei miti più affascinanti del mondo e se ne parla parecchio per questo suo alone di mistero ed è al centro di numerosi dibattiti.
Negli ultimi tempi ho risvegliato per il mio interesse per questo argomento che merita ulteriori ricerche.
Piccola curiosità: nel classico Disney Atlantis viene citato Platone 😉 Ti consiglio di rivederlo, è sempre un buon film che aggiunge qualcosa in più al mito=)
Federica
Solamente adesso scopro che Atlantide è un mito citato addirittura da Platone! È stato interessante scoprire come Howard e Tolkien hanno integrato questo mito nei propri racconti. Sono rimasta molto incuriosita dalle tue letture consigliate, se volessi sceglierne una di queste in particolare quale mi consiglieresti?
I maestri del fantasy
Inizierei dall’appendice del Ritorno del Re, col capitolo ” I re Numernoreani”,”1.Numenor”, offre un’interessante introduzione dell’origine della casata di Aragorn. Piccola guida, quando Tolkien parla di “Edain” si riferisce agli uomini, mentre con “Eldar” indica gli elfi. Il Silmarillion è più esaustivo ma occorre leggerlo tutto dall’inizio perchè è una sorta di bibbia della “Terra di mezzo” e dell’universo di Tolkien, “Arda”, dalla Creazione del Mondo agli Anelli del Potere. Racconti incompiuti sono invece ulteriori approfondimenti, di natura storica e geografica. Meglio partire con qualcosa di più leggero=)