Nella Danimarca del 450 dopo Cristo un mostro terrorizza la reggia di re Hrothgar (Anthony Hopkins). Il troll Grendel (Crispin Glover) semina morte e terrore e rende insonni le notti del vecchio re. Nessuno riesce a liberarlo da questo incubo.Dal mare giunge un eroe in suo aiuto: Beowulf. LEGGI TUTTO Liberamente ispirato da un antico poema epico che inspirò il mondo di Tolkien. Beowulf (Ray Winston) è un giovane guerriero della tribù dei geati, dotato di una forza straordinaria, decide di aiutare il nobile sovrano e di affrontare Grendel. La lotta è dura ma Beowulf trionfa riuscendo a strappare un braccio al mostro che fugge nella notte. Il regno è salvo e la gente può tornare a festeggiare, o quasi. Moribondo, Grendel muore tra le braccia della madre sussurrando un nome: Beowulf! Al mattino tutti gli uomini del prode geata sono stati brutalmente uccisi nella notte e appesi al soffitto come animali. Chi è stato? Grendel è tornato? Gli è ricresciuto il braccio? Peggio. Ora Beowulf deve vedersela con la madre di Grendel (Angelina Jolie), una strega che vive in un freddo acquitrino nascosto nella brughiera. Stavolta la sua forza non gli servirà. Come combattere il fascino della strega? Il nostro eroe uscirà incolume dall’antro della strega ma a un caro prezzo. “ un uomo come te potrebbe ispirare il più grande poema epico mai cantato.”(la madre di Grendel a Beowulf) Beowulf torna a Heorot vincitore con la testa di Grendel raccontando di aver ucciso la terribile strega. In suo onore viene tenuto un fastoso banchetto durante il quale Hrothgar chiede alcuni dettagli del suo scontro con la madre del mostro. Il re intuisce che Beowulf non abbia detto tutta la verità. Il re sa che la madre di Grendel non è una donna mostruosa, ma Beowulf è riuscita a ucciderla? Sorridendo il re ha capito. La maledizione ha un nuovo portatore. Il film assume un’accelerata. Passano gli anni e Beowulf è ora il vecchio re di Heorot e deve fronteggiare un nuovo nemico. Un drago. La storia mette in scena non solo l’epica lotta dell’eroe contro il mostro. Questo film è un viaggio negli oscuri meandri dell’animo umano. Uscito nel 2007 il film anticipa le atmosfere cupe e i personaggi di Game of Thrones. Una storia di sangue, desiderio, ossessione del trono. Zemeckis ci offre personaggi molto umani, avidi, ambiziosi e attratti dal piacere della carne a cui non sfugge nemmeno Beowulf. Non c’è grandezza senza follia, una tragica lezione che ci ha trasmessa la casa Targaryen che il prossimo anno tornerà con House of the Dragon. Qui l’esempio calza proprio a pennello. Beowulf troppo tardi scoprirà quali conseguenze ha portato il suo desiderio di gloria. “Siamo noi i uomini i mostri adesso”, dirà un Beowulf anziano quando vede quanto sia cambiato il suo mondo. Un mondo il cui il tempo degli eroi è finito. Prodotto dalla Warner Bros, dopo l’esperienza Polar express (2005) Robert Zemeckis porta un passo avanti la motion capture.In questo film l’animazione acquista nuovo spessore, un elemento in grado di coinvolgere un pubblico di ogni età, non semplice espediente per rendere appetibile una storia vecchia di mille anni. Se in Polar Express la digitalizzazione aveva consentito a Tom Hanks di interpretare ben 5 personaggi, tra cui un bambino, qui viene superato il gap che si riscontra tra le immagini riprese dal vivo e riprodotte digitalmente. Le scene risultano infatti più realistiche e gli sguardi più espressivi e meno vitrei grazie l’utilizzo di sensori applicati agli occhi. Altri vantaggi sono la maggior libertà di movimento degli attori e la possibilità di girare lunghi piano-sequenza e riuscire a ottener inquadrature altrimenti improponibili. La narrazione ne risulta fluida ma in alcuni casi i piani di sequenza possono rivelarsi un po’ forzati e non consentono una piena godibilità della visione. La digitalizzazione ha permesso di invecchiare con effetti sorprendenti gli attori senza doverli sottoporre a lunghe sedute di trucco. Ciò che colpisce di più è l’aspetto di Ray Winstone che normalmente ha un fisico taurino. L’attore viene completamente trasformato in un uomo con un fisico atletico. Zemeckis offre il precedente di un cinema innovativo sotto il profilo tecnico ma certamente precoce se lo confrontiamo con la CGI raggiunta da Avatar (2009).Tuttavia Zemeckis ha il merito di aver reso un esperimento tecnologico l’elemento portare per raccontare una storia. Il drago è l’ultimo avversario che Beowulf dovrà affrontare nella seconda parte del film. E’ il figlio che avuto dalla Madre di Grendel. È un nemico ben al di sopra di ogni sua immaginazione. È crudele, avido e odia profondamente il nostro eroe . La versione di questo drago si basa sul tipo delle viverne, ovvero draghi sprovvisti di arti anteriori e muniti di grandi ali simili ai pipistrelli. Con Harry Potter costituisce un precedente che sarà di ispirazione per altri noti draghi per il cinema e le serie tv degli ultimi dieci anni: Lo Hobbit- La desolazione di Smaug e i draghi in Game of Thrones. Suggestiva è stata la scelta di rendere dorato il drago in accordo con la tradizione che vede i draghi custodi di favolosi tesori su cui dormono e che proteggono gelosamente. Non per niente nel libro Lo Hobbit, Smaug è detto il “Dorato”. Questa pellicola ha poco a che vedere con il poema epico tuttavia rappresenta a mio parere un ottimo punto di partenza per riscoprire un mito di tutto rispetto. Sebbene il film rappresenti un’importante evoluzione la motion capture, notiamo come i personaggi risultino ancora un po’ inespressivi e i volti e i capelli non perfettamente definiti .L’effetto in La Leggenda di Beowulf è stato comunque notevole. Una storia arcaica del sapore dell’idromele e dal suono delle antiche ballate. Eccezionale l’interpretazione di Ray Winstone che riesce a ritrarre non un semplice eroe ma un uomo che è maturato nel corso degli anni. Il premio che ha raggiunto non è la gloria, la corona, ma la saggezza. Quando morirà Beowulf vuole essere “ricordato non come re, ma un uomo fallibile”, dice a sua moglie la regina Wealtheow (Robin Wright). Nell’introduzione alla sceneggiatura che ha curato per il film, Neil Gaiman osserva che “abbiamo tutti i nostri demoni. Beowulf pensava che il suo fosse Grendel”. Se amate la mitologia nordica o volete approcciarvi a questo mondo vi consiglio caldamente questo film. Spero di approfondire la figura di Beowulf in un altro articolo, parlando del poema epico e dell’influenza che ebbe in Tolkien. Se vi è piaciuto l’articolo fatemelo sapere nei vostri commenti o per e-mail. Al prossimo articolo! SEGUITEMI SU Trama
Umano troppo umano
La tecnica
Il Drago
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Giudizio